Vittorio Vanacore
Vittorio Vanacore è nato ad Aversa, vive a Casaluce CE. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli, è docente di discipline pittoriche al Liceo Artistico Solimena di Santa Maria C.V. CE. Fonda il museo MACS d’arte contemporanea. Ad Aversa è promotore e socio di Spazio Vitale una galleria d’arte contemporanea. Dal 1984 è presente in numerose mostre, in Italia e all’estero. I suoi lavori sono in collezioni private, musei Italiani e Spagnoli.
Isole/soli
Nel gioco delle compresenze che emergono, solo per necessità e casualità, nel tempo-spazio inventa colori per interpretare. Novelle isole che si accendono sotto novelli soli. Egli investiga la materia che si evolve, che lievita su se stessa nell’alternanza di evidenza, come espressività, e latenza, come apparente fuga dall’esserci. Egli in un gioco di forte lirismo, tra gesto, fuga istinto, rigore, ritmo, materia segno, luci cromaticamente forti ed esasperate al diapason proprio dove la traccia e minima e il grumo loquace, cerca, oltre la coercizione, e chiede respiro. L’opera è lo spazio dell’accadimento, tutto può succedere, tutto si coniuga l’immateriale e l’intuizione degli scarti e delle esclusioni, (..). 1992 Angelo Calabrese.
Oltremare
Il Nero è quel lato oscuro della personalità di ciascuno di noi che rinneghiamo. E’ la notte della coscienza, di caverne, di ombre e di mostri. Coprente, denso, catramoso. Sospinto fino ai bordi. IL nero è una esperienza limite, per un artista una coltre insuperabile, un confronto durissimo. Un corpo a corpo con la pittura, fra il desiderio della vita e l’avanzare della morte.
Spinto agli estremi della tonalità, i colori segnano, questo ultimo ciclo di opere di Vittorio Vanacore. Di fatto, la tela diventa per l’artista un’analisi sul mondo che lo circonda, uno sguardo che si allunga nella profondità dei drammi moderni, fra i tanti che Vanacore sente,…….
Negli ultimi anni Vanacore ha dato prova attraverso l’esercizio della pittura, di sapersi calare nel tessuto sociale del duo tempo – sempre più clandestino – dove i processi di integrazione e di multiculturalità, di dignità umana, si usurano nel respingimento, di un mare di mancati approdi, sulle cui rotte, naufraga, drammaticamente l’incontro con la vita e il desiderio dell’altro. ( ……..) 2018 Michelangelo Giovinale.
PARA MINO IORIO:
L’arte di Vittorio Vanacore predilige gli effetti materici come l’insorgenza della ruggine su supporto metallico. Questa trasformazione naturale viene messa a confronto dall’artista con le linee vive della stessa superficie che attraverso opportune spazzolature e levigazioni rende le intersezioni particolarmente sensibili alla luce. Si tratta di un supporto dove s’integrano strappi e velature circoscrivendo l’intera rappresentazione in uno spazio di fatto indefinito. Spesso nelle opere di Vanacore ad attraversare la scena su linee appositamente sospese sono piccole barchette di carta o semplici corpi solidi che stanno ad indicare quanto l’invenzione principale sia profondamente fantasiosa e di evasione. “Nuovi mondi possibili” sarebbe un titolo che regge molto bene per molte opere di quest’artista. Ma queste dimensioni lui le sperimenta con grande suggestione emotiva che sceglie di non intitolare l’opera per dare all’osservatore la completa libertà d’interpretazione.